Indice Storia
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Sul
finire di quei dorati anni Venti, gli effetti spettacolari della
insulina sono sotto gli occhi di tutti. Ma già si cercano vie
alternative all'insulina per iniezione.
Innanzitutto,
J.B. Collip - nel 1923 - estrae da vari tessuti vegetali
(cipolle, patate, lattuga, fagioli) sostanze che manifestano
azione ipoglicemizzante acuta e cronica: le chiama "glucochinine
" o insuline vegetali. Ma, dopo qualche anno, non se ne
parlerà più. Lo stesso avviene per principi ipoglicemizzanti
tratti da batteri (il Bacterium Coli usato poi per la prima
biosintesi dell'insulina!), da lieviti (il Saccharomyces
cerevisiae, anch'esso utilizzato per la bioingegneria insulinica)
e da altre forme di microrganismi. |
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Nel
1925, Erich Frank (1884-1957), nella clinica di Minkowski,
escogita una guanidina sintetica (precursore delle future
biguanidi) denominata Syntalin A e B: ma l'estrema sua tossicità, legata all'azione
ipoglicemizzante, fa sospenderne la produzione da parte della
ditta Schering. In egual modo infelice il Glukhorment
di R. Meisser (1927): frode farmaceutica della ditta Horment
di Berlino, a base di sintalina? |
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Fig.1-
Opuscolo illustrativo del complesso Bio-Lipoideo Antidiabetico
del Dott. Arturo Zanelli, largamente usato a Torino negli anni
Trenta |
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Infinite
sono poi le specialità per via orale o addirittura rettale
contenenti estratti pancreatici, vitamine, complessi
bio-lipoidei cellulari (Fig.
1), porfirine,
solfochinine, oltre alle solite erbe (come l'intramontabile
Jambul) e perfino al petrolio(bianco, in capsule). Sono elencati, nei prontuari
medici: Diabetosan,
Aglicolo, Amigdalina, Pancreasmellina, Ortoglicemina,
Glucopausin, Fosfarrhenal, Ilogenina, Bellinguol, Diabetinol,
Duocrina, ecc. (Fig.
2). Unica
arrivata fino agli anni Cinquanta, una Lobulina, dagli innegabili complementari effetti del luppolo sulla
glicemia, insieme con la vitamina E, oggi rivalutata come
anti-ossidante. Si riscopre l'elettricità, in varie
applicazioni ("Energoterapia") (Fig.
3).  |
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Fig.2-
Pubblicità di preparati antidiabetici su riviste mediche negli
anni Quaranta |
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Fig.3
- Manuale illustrato per la pratica della cura elettrica
Energo (Torino, anni Trenta)- |
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Naturalmente,
si studiano vie di somministrazione insulinica per via orale,
con vari accorgimenti per bloccare l'azione distruttiva degli
enzimi gastrici sulla molecola dell'insulina. Essenzialmente, si
usano pillole cheratinizzate con bile secca di bue, come la Pansulina
Fornet, prodotta dal 1924 a Saarbrucken o con sali biliari,
come la Cholosulin di
Friedrich Umber. E' tentata da V. Vaccari, a Genova, anche la
via percutanea con frizioni di un unguento in sapone neutro
inglobante l'insulina, a dosi 100 volte maggiori della comune
dose terapeutica per via iniettiva.
Più
fondata, e con futuri sviluppi per i tentativi sulla via nasale,
verrà più tardi - nel 1954 - la somministrazione di insulina
per aerosol, in dosi convenientemente elevate, da parte del
romano Carlo Faelli (1904-1968), al quale, tra l'altro, si deve
il neologismo "diabetologia"(1942).
Nel 1951,Faelli
dirigerà il"Diabetarium"pedia- trico di Santa
Marinella, della POA.
Per
tutti gli anni Trenta, ha molti seguaci entusiasti, a Parigi, il
biellese Guglielmo Guelpa (1850-1930), che, ritenendo il diabete
una autointossicazione (convinzione
sempre gradita al pubblico), raccomanda una particolare dieta
con purganti e lassativi. Una simile alimentazione
naturista è
reclamizzata dal professeur
Mono (1935). Incontrastato, il pane glutinato (Pan.Betic,
1937)  |
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Oggi,
mentre progredisce la ricerca sulla biologia molecolare
dell'insulina, sopravvivono due dottrine alternative che
volutamente ignorano, o quasi, l'insulina stessa e si rifanno ad
antiche tradizioni naturali. Una è la medicina omeopatica: "Le
malattie guarite col
metodo dei simili ", che si ricollega con la
fitoterapia (Fig. 4).
Quest'ultima
è, per parte sua, "sempreverde" con bardana,
eucalyptus, mirtillo, lupino, noce, agrimonia, carciofo,
assenzio.
Fig.4
- Preparazioni omeopatiche ipoglicemizzanti,
prescritte nel 1970. |
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L'altra
è la medicina Ayurveda. Pare incredibile che questa consideri
sempre il diabete mellito (iksumeha)
tra i 10 tipi di prameha
K, ossia malattie urinarie ostinate: i termini sono quelli
della medicina indiana del periodo upanishadico (1000 A.C.), che
abbiamo imparato a conoscere all'inizio di questa storia del
diabete. Un rimedio attuale, specifico per il diabete grave è la
Vasanta kusumakara costituita da Vasa,
latte vaccino, loto, curcuma, rosa, gelsomino, canfora,
banana, muschio e vari componenti minerali (oro, argento, stagno,
piombo, ferro, mica, corallo, perla). Pure di oggi è il Gurmar.
Si sa che l'Ayurveda "non
ha inizio e non ha fine".  |
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