Indice Storia
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Nel
1711,
il tedesco Michael Bernhard Valentini (1658-1729) in una "Praxis
Medica infallibilis..." aveva notato in un suo paziente
terminale uno strano e acutissimo odore, emanante dal corpo e
dall'urina.
Nel
1857, Wilhelm Petters (1820-1875) è colpito dall'odore di "violette,
di mele o di cloroformio" nell'aria espirata e
nell'urina di una donna diabetica giunta alla fine. Identifica
la sostanza causale della intossicazione
nell'acetone. Così, nel 1860, Joseph Kaulich (1830- 1886),
con metodica più approfondita. |
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Nel
1872, Adolf Kussmaul (1822-1902) [Fig.
1], clinico
a Strasburgo, rileva in 3 casi di diabete ad esito letale una
singolare dispnea profonda, una 'fame
d'aria" penosissima. E' il poi chiamato respiro
di Kussmaul che contraddistingue il "coma
diabetico ", nella sinistra significazione
ottocentesca. |
Nel
1880, Bernhard Naunyn (1839-1925) (Fig.
2), professore
in quel tempo a Kónlgsberg, prima di emigrare con Oscar
Minkowski a Strassburg (tedesca) in successione al riluttante
Kussmaul, può creare il termine di acidosi
diabetica. Il ventiseienne
suo allievo Eugen Hallervorden (1853-1914) giunge infatti a
provare, in un grave caso di diabete, una kolossal
eliminazione di ammoniaca: il che sta per una
iperacidificazione dell'organismo e per una riduzione
contemporanea della riserva
alcalina (o alkalipenia). La dispnea di Kussmaul è
riconosciuta quale tipico sintomo di acidosi e del tentativo di
compenso per via respiratoria. Il coma
acidosico pare dovuto a chetosi:
coma cheto-acidosico. |
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Fig.1
- Adolf Kussmaul, descrittore della "sindrome terminale
del diabete"
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Fig.2
- Bernard Naunyn racconta nelle sue "Memorie" (Bergmann,
Munchen, 1923) la fase cruciale della ricerca che ha aperto la
strada alla scoperta dell'insulina. |
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Si
tratta in effetti di chetosi, giacché, nel 1882, Rudolf von
Jacksch trova nell'urina - oltre all'acetone - l'acido
aceto-acetico e Rudolf Eduard Kúlz (1845-1895) anche il loro
precursore, l'acido-B-ossibutirrico: i corpi chetonici. Franz
Knoop (1875-1946), nel 1907, mostrerà. che i corpi chetonici
sono il prodotto di un disturbo nella demolizione dei grassi, in
presenza di una fondamentale alterazione del metabolismo dei
carboidrati. Nel frattempo - dal 1865 al 1882 - si sono
sviluppati i reattivi al percloruro di ferro e al nitroprussiato
sodico per la ricerca urinaria dei chetoni ad opera
principalmente di Carl Gerhardt (1833-1902) e di Emmo Legal
(1859-1922).
Tra
i ricercatori fervono gli studi sulle cause fisiopatologiche del
coma diabetico (Adolph Magnus Levy: 1865-1955) e, sulle
indicazioni di Naunyn, inizia ovunque il disperato tentativo di
trattamento della acidosi diabetica con somministrazione massiva
di alcali, in forma di bicarbonato di sodio. Nell'impari lotta,
ne verranno assunti fino a 100-600 grammi al giorno (il primato
è battuto a Oslo, nel 1910), come ricorda Friedrich Umber
(1871-1964), l'ultimo allievo di Naunyn.
Ma
l'esito non sarà modificato, fino alla scoperta dell'insulina.
Forse, fu lo sconosciuto cubano J.A. Presno a tentare per primo
(1899) di compensare la iperosmolarità del plasma con la
reidratazione a mezzo di infusione salina sottocutanea ("El
lavado de la sangre ").
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Theodor
Frerichs (1810-1885), caposcuola della berlinese Charité,
riassumeva nel 1885 la desolante situazione con il sentenzioso
aforisma sul diabetico minacciato dal coma: "...E’ come un viandante stanco che segua uno stretto sentiero,
in una nebbia spessa, ai bordi in un precipizio, sempre in
pericolo di precipitarvi per la minima scossa... " (Fig. 3).
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Fig.3
- Decorso fulminante verso il coma chetosico per una
broncopolmonite in un caso di Frerichs (da "Traité
du diabète", Baillère, Paris, 1885). |
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In
auge, comunque, fino agli anni Cinquanta, la determinazione
della riserva alcalina del sangue col metodo gasvolumetrico di
Donald Dexter van Slyke (1883- 1971), per il monitoraggio della
acidosi durante trattamento insulinico del coma diabetico (Fig.
4).
Del
1957 è la descrizione (S. Sament e M.B. Schwartz) del coma
diabetico iperosmolare non chetosico, già forse visto da J.
Dreschfelt nel 1886.
Può
essere stravagante chiudere con una notazione letteraria, ma
pertinente ( A. Istria). Nella biografia (G. Painter) di Marcel
Proust (1871-1922) è riferito il caso di Gabriel Yturri,
segretario e amico del funambolico barone Robert di Montesquiou,
e al quale - nel 1902 - era stato diagnosticato un diabete dal
dottor Adrien Proust, padre di Marcel: "State
attento Yturri, emanate un tremendo odore di mele!". E
il coma mortale sopraggiungerà puntuale, per il povero Gabriel,
nell'afosa estate del 1905, malgrado un soggiorno a Frankfurt e
a dispetto della motteggiata precedente morte del dottor Proust.
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Fig.4
- Apparecchio di Van Slyke per la (faticosa) determinazione
della riserva alcalina pronta nel sangue a legare l'acido
volatile. |
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