Ma
ancora nel 1875, un aureo libretto di Francesco Roncati
(1832-1906) riportava "specialmente
a vantaggio dei medici di campagna modi semplici per scoprire lo
zuccaro d'uva nell'urina",
come il seguente:
"Un
pezzettino di carta bianca da scrivere qua e là bagnato con
urina diabetica è poi esposto a forte calore di bragie, per
quale si ha rapida colorazione bruna: e l'urina diabetica
potrebbe in tal modo servire come inchiostro simpatico allo
stesso modo del succo di cipolla, etc. ".
E.
J. Maumené (1818-1898) aveva del resto annunciato alla Academie
des Sciences de Paris, nel 1850, il primo tentativo di chimica
secca per la scoperta della glicosuria (G. Dall'Olio). Un
tessuto di lana merinos bianca viene impregnato in una soluzione
acquosa di bicloruro di stagno, seccato e tagliato in bandelettes di cm 7- 10 x 2-3. Le cartine sono immerse nell'urina:
in presenza di zucchero e alla temperatura di 130-150 gradi, i
cloruri reagiscono e danno luogo a un prodotto nero-bruno.
Veri
e propri Urinary Sugar
Test Papers, strisce di carta da filtro con le soluzioni dei
reagenti concentrati e fissati, sono pure usate da George Oliver
(1841-1915) praticante di Harrogate, dal 1883. E' evidente che
siamo ai precursori delle strisce per l'autocontrollo, di cui si
dirà al capitolo 21.
Intanto,
nel 1834, il fondatore della chimica organica, Justus von Liebig
(1803- 1873) ha confermato che le
sucre de diabètes è il glucosio o zucchero d'uva o d'amido
o di frutta o destrosio. Di Liebig verrà pure annunciato, nel
1852, un "mezzo
pronto onde riconoscere la presenza dello zucchero in un liquido
qualunque, anche d'origine animale",
composto da estratto di fiele di bue e acido solforico.
Da
quell'epoca lo zucchero sarà, di fatto, demonizzato nella dieta
dei diabetici. Essa però stabilisce una prima impostazione
ragionata in senso ipoglicidico.
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