Nascerà
così il saccarometro, che dalla quantità di acido carbonico (Co2) sviluppato
dalla fermentazione dello zucchero, ne misurerà approssimativamente il
contenuto urinario. I saccarometri, dal modello di Einhorn (1862-1953) a quello
di Lohnstein (1866-1918), resteranno in onorato uso fino agli anni Quaranta di
questo secolo: risultati dopo 15-20 ore con il primo apparato, dopo 5-6 ore con
il secondo. Dobson
è anche da ricordare per aver notato il sapore dolce del siero di sangue, più
accentuato nei diabetici, però non così forte come nell'urina. Non gli riuscì
di isolare la sostanza zuccherina dal sangue, come già dall'urina, ma giunse a
sospettare che - nel diabetico - vi fosse passaggio di zucchero da quello a
questa. Il che, all'epoca, era ben difficile accettare.
Comunque,
d'ora in avanti, il diabete mellito è
anche detto diabete zuccherino. Sempre
a Edimburgo, William Cullen (1712-1790), famoso per la chiarezza metodica del
suo insegnamento, qualifica genericamente come insipide le altre forme di
poliuria non mellita (François Boissier de Sauvages: 1706-1763). Ma una distinzione ufficiale tra diabete mellito e insipido non avverrà che nel 1792, ad opera di
Johann Peter Frank (1745-1821), imperial - regio professore a Pavia, su
indicazione dello speziale Francesco Marabelli (1761-1846). (Fig.
4).
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Fig.4 - La prima
distinzione ufficiale tra diabete mellito e diabete insipido.
Frank la farà propria.
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