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Karen Bøcher
giunge a Torino da Copenaghen nel settembre 29 1953 per
iniziativa di C. Re, primario ortopedico, e porta al Maria
Vittoria i principi del tutto nuovi e la pratica inusitata della
moderna flsioterapia danese (ne viene proposta anche una
applicazione al diabete!).
Karen Bøcher diviene Karen Bruni Bøcher nel 1955.
Alla sua presenza e al suo stile (quante ore alla «Olivetti
lettera 22»!) è legata la storia di tutti i lavori pubblicati
dal gruppo del Maria Vittoria per un ventennio. |
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A Karen, in particolare, si deve lo stabilirsi dei fondamentali
rapporti con la diabetologia danese a Copenaghen. Dapprima,
ancora con Hagedorn, al Niels Steensen Hospital; quivi è allora
la famosa paziente di J. E. Poulsen che dopo necrosi ipofìsaria
postparto aveva dimostrato «recovery» della retinopatia
diabetica (1953). |
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Poi, al Novo Research Institute. Con K. Hallas-Møller, neI 1956,
in occasione delle questioni relative alla insulina priva di
glucagone, che la Novo ha incominciato a produrre dopo la
scoperta di Bouckaert e De Duve; con M. Jersild, nel 1962, per
adattamenti del piano dietologico di Hvidøre agli usi italiani;
infine, con J. Schlichtkrull e L. Heding, dal 1966, per
l’insulina Rapitard e per le insuline monocomponenti. |
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Nessuno più di Karen, pur nuova all’Italia, afferra il clima
insolito di affettuosa comunicazione che si è creato tra
personale, medico e paramedico (Suor Amalia, Suor Gertrude, Suor
Santina, Maria Lanfranco sono ben ricordate!) e diabetici (molti
bambini; Pozzo Guido!) al Maria Vittoria, negli anni
cinquanta-sessanta. |
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